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Come fare la domanda di trasferimento della farmacia

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Fare domanda di trasferimento della farmacia rappresenta il primo passo da intraprendere quando si vuole:

  • traslocare la farmacia da un locale a un altro;
  • trasferire la titolarità.

Si tratta, come è facilmente intuibile, di due condizioni differenti, ma entrambe necessitano di un iter burocratico che prevede la compilazione di una domanda di trasferimento.

Giusto per chiarire bene le idee vi presentiamo due situazioni che esemplificano i concetti di trasferimento. Il primo caso si presenta quando, ad esempio, si intende spostare la farmacia verso un altro locale per i più disparati motivi (sfratto, necessità di ampliamento, etc). Il secondo caso, invece, si presenta quando a essere trasferita è solo la titolarità. Ciò può avvenire in diversi frangenti, per esempio se il farmacista decide di andare in pensione.

L’area sanitaria, di cui le farmacie fanno parte, è disciplinata da normative ben precise che però si differenziano spesso fra Comune e Comune e fra Autorità Sanitarie locali.

In linea generale, Infarm ha individuato dei punti essenziali che sono universalmente riconosciuti a livello nazionale per quel che concerne la presentazione della domanda di trasferimento della farmacia, ma il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi alle Amministrazioni locali di competenza per informarsi di quali step intraprendere.

Presentazione della domanda

Quando si vuole trasferire la propria farmacia in un altro locale è necessario presentare una formale domanda alle Amministrazioni Sanitarie locali.

Questa domanda viene pubblicata per 15 giorni consecutivi all’albo del Comune e del Servizio Sociale Sanitario dove si intende spostare la farmacia.

Nella domanda deve essere indicato:

  • nuovo locale in cui viene ubicata l’attività;
  • ogni modifica della struttura dei locali della farmacia;
  • informazioni tecniche;
  • requisiti minimi sanitari.

La domanda deve essere presentata in carta libera.

In allegato ci devono essere tutti i documenti sopra citati che sono necessari a stabilire la regolarità del trasferimento. Una volta che l’autorità competente ha ricevuto tutti i documenti indicati dagli uffici preposti, viene predisposta una visita ispettiva.

Solo in seguito al buon esito dell’ispezione, il Comune rilascia l’autorizzazione al trasferimento. Con una notifica in risposta alla domanda di trasferimento della farmacia viene dato il via libera al procedimento di trasloco dei locali della farmacia. Una volta che la farmacia ha concluso le operazioni di trasferimento, viene eseguita una seconda ispezione per accertare che i nuovi locali siano a norma sotto il profilo igienico sanitario.

Nel caso in cui si voglia trasferire la titolarità di una farmacia occorre presentare una domanda al Comune dove ubicata la farmacia con marca da bollo (di solito da 14,62 euro), che deve contenere le seguenti informazioni:

  • generalità del richiedente;
  • sede della farmacia;
  • recapito telefonico;
  • codice fiscale o partita iva.

Il principale requisito per ottenere l’autorizzazione è che il richiedente sia in possesso dell’effettiva titolarità della farmacia, ovvero abbia il diritto di esercitare la professione del farmacista. La presentazione della domanda deve inoltre rispettare i termini richiesti dagli articoli 7 e 13 della legge numero 362/91 che individuano i requisiti che deve avere il compratore della titolarità. Fra i tanti, riportiamo i più importanti:

  • decorrenza della titolarità da almeno tre anni per il cedente;
  • necessità che siano trascorsi almeno 2 anni da una eventuale precedente vendita;
  • casi specifici individuali, come ad esempio la mortis causa.

A questo punto l’autorità competente sanitaria decide una data per una visita ispettiva che è preliminare al rilascio dell’autorizzazione.

In genere, ma è sempre meglio rivolgersi al Comune di appartenenza, tutte le indicazioni necessarie vengono fornite dal Servizio Attività Economiche.

Procedura

La procedura tramite la quale si può fare domanda e quindi ottenere l’autorizzazione al trasferimento di una farmacia dipende in modo piuttosto incisivo dalle autorità locali.

Esse, infatti, hanno il compito di tracciare l’iter della procedura e di prescrivere le norme specifiche atte a rilasciare l’autorizzazione.

Sono sempre le autorità locali a individuare tutti gli adempimenti tecnici di carattere igienico sanitario e anche logistico, che siano necessari al buon funzionamento della farmacia stessa.

In linea di massima, però, Infarm ha individuato una procedura pressoché simile in tutte le identità territoriali che indica una via comune da percorrere quando si vuole trasferire i locali della propria farmacia. Questa prevede:

  • presentazione della domanda di trasferimento della farmacia;
  • planimetria dei nuovi locali;
  • certificato di agibilità del locale atto a ospitare l’esercizio;
  • attestazioni di conformità degli impianti;
  • documenti di identità validi del personale.

La domanda deve essere pubblicata all’albo del Comune e a quello della Azienda Sanitaria locale.

A questo proposito bisogna tener conto che stiamo parlando della procedura di trasferimento di una farmacia all’interno dei confini territoriali della sede farmaceutica. In questo, caso ai sensi dell’articolo 1 della legge 362/91, la distanza della nuova sede deve essere mantenuta entro 200 metri dagli altri esercizi farmaceutici.

In generale le amministrazioni locali hanno un ufficio apposito al quale va presentata la domanda.

Il costo della procedura di presentazione della domanda di trasferimento di una farmacia riguarda esclusivamente le marche da bollo e si aggira intorno ai 16 €.

Invece la procedura per il trasferimento della titolarità di una farmacia prevede che l’interessato presenti:

  • domanda di autorizzazione al trasferimento della titolarità della farmacia;
  • certificazione di possesso del titolo di farmacista;
  • conformità alle leggi antimafia.

Generalmente la procedura prevede che la domanda venga presentata al Comune, ove possibile allo sportello telematico, altrimenti agli uffici appositi. In alternativa, alcune Province, concedono la possibilità di presentare domanda di trasferimento titolarità di farmacia direttamente alla ASL di competenza o comunque all’Autorità Sanitaria Locale.

Da ricordare poi, che per una corretta procedura la domanda deve essere corredata da opportuna documentazione accertante che l’acquirente:

  • sia iscritto all’Ordine dei Farmacisti;
  • non abbia mai comprato o venduto altre attività farmaceutiche;
  • non abbia altri impieghi pubblici o privati;
  • non sia titolare di altre farmacie;
  • abbia idoneità comprovata a svolgere l’attività di farmacista;
  • goda dei diritti politici e civili;
  • sia cittadino italiano.

La procedura prevede inoltre che alla domanda venga allegato:

  • copia autenticata dell’atto di compravendita;
  • planimetria della farmacia in scala 1:100 approvata dall’Ufficio Tecnico Comunale;
  • fotocopia di carta di identità in corso di validità.

La procedura e la relativa documentazione riportata in questo articolo suggerisce il percorso da seguire per non incorrere in dubbi e rallentamenti burocratici. Infarm consiglia, comunque, di riferirsi sempre alle autorità competenti di zona, poiché vi possono essere variazioni a seconda delle normative vigenti nelle diverse località.

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